giovedì 21 ottobre 2010

Nucleare in provincia di Cremona - Mantova

Apprendo non con particolare sorpresa che il Ministro Romani vuole istallare una centrale nucleare nelle provincie di Mantova e/o Cremona.

E stiamo attenti che magari c riaprono in 4 anni anche la centrale di Caorso che ormai è praticamente un ammasso di edifici inutilizzati e senza più le parti principali per produrre energia. vedi : http://www.sogin.it/chi-siamo/decommissioning/mappa-dei-siti/centrale-di-caorso/

Ma alcuni ci credono ancora:
http://www.giornalettismo.com/archives/89580/caorso-nucleare-lega-lombardia-emilia/

Intanto tutto queste discussioni che sono solo esalazioni nebbiose, sminuiscono gli impegni che si dovrebbero prendere con le energie alternative (che non comprendono il nucleare) e con gli incentivi che uno Stato serio e moderno dovrebbe dare a fotovoltaico & c., biomasse geotermico ecc.

Ultima riflessione: mi stupisco (non più di tanto...vedi questione inceneritori) che uno come il prof. dott. Veronesi, oncologo, ex ministro del centro sinistra (futuro PD) sia stato messo dal governo attuale di centro destra a capo dell'Agenzia per la Sicurezza del Nucleare! Mi chiedo come un dirigente di un centro tumori possa essere esperto di sicurezza nucleare e come possa reagire la sua coscenza di medico con le scorie nucleari che inevitabilemente si producono.
Un male finchè non si vede e non è palesato non fa paura...a noi danno fastidio i mali palesati, evidenti e li evitiamo (vedi la rumena agonizzante alla stazione, un diversamentre abile che non riesce ad attraversare la strada....).
I francesi lo sanno, non ne possono più di fughe radioattive!

Beh, conterà poco, io sono di Cremona, ma io il nucleare non lo voglio, che se lo faccia Veronesi dietro casa sua. Io non sono medico, ma mi impegno, ovviamente nel mio piccolo a promuovere la geotermia, a collaborare con persone serie che investono in biomasse, in edifici ad alta efficienza energetica, nella difesa del territorio!

Consiglio a Veronesi e a tutti i fervidi sostenitori del nucleare di vedere il film americano "DENTI" (qui il trailer: http://www.youtube.com/watch?v=tN4x_4nPnCI):



Spero che chi voglia intendere intenda (vedi a 1'04'' del video)........stanno per creare una generazione di evirati!

A.A.

2 commenti:

  1. Su questo tema posso darti molti aiuti… ormai è chiaro che fonti rinnovabili costano meno del nucleare…

    http://fotovoltaico-impianti.blogspot.com/2010/08/fotovoltaico-nucleare-costa-meno-il.html



    Perché invece di spendere per nuove inutili centrali nucleari, non ragionare in maniera proattiva su come non perderne di quella prodotta?

    http://www.tecnici.it/?cartel=teknopress&id=1354&utm_medium=email&utm_campaign=newsletter_tecnici_34_20_10_2010.



    Ciao

    Francesco

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  2. Tre possibili siti in Lombardia per l’insediamento di nuove centrali nucleari. Sono tutti sul Po: uno a sud di Cremona, uno a sud di Mantova e uno a nord di Voghera. A questi se ne aggiunge uno in Emilia Romagna, tra il Po e il Taro, nei pressi di Fidenza. Il nostro territorio sarebbe lì in mezzo, inserito con parti molto ampie nell’area di rischio. Nonostante questo la maggioranza di centro destra del consiglio provinciale ha approvato una mozione non contraria alle nuove centrali nucleari.
    Eppure non pochi argomenti dovrebbero almeno far dubitare della bontà della scelta e consigliare quanto meno di aprire un confronto scientifico e politico.
    Non voglio parlare dei referendum con cui, nel 1987, la maggioranza degli italiani rifiutò con molta chiarezza di proseguire con l’avventura del nucleare. A distanza di 22 anni quel voto si può naturalmente discutere, si può anche pensare che allora fosse stato influenzato dal disastro di Chernobyl. Ma quel voto tuttavia esiste, e gli effetti di ciò che accadde a Chernobyl si fanno ancora sentire su una vasta area dell’Ucraina e sui suoi abitanti.
    Che cosa è cambiato da allora nelle tecnologie di produzione di energia da centrali nucleari? Poco o nulla dicono gli esperti indipendenti. Non esistono ancora le centrali sicure, mentre continuano ad essere enormi i problemi di produzione e smaltimento delle scorie che per migliaia di anni resteranno pericolosissime. Inoltre i costi di costruzione altissimi e i lunghi tempi di realizzazione aprono più di un dubbio sull’economicità di questa soluzione.
    Anche questo aspetto ha contribuito a far sì che da molti anni di fatto non vengano costruite nuove centrali nucleari nel mondo sviluppato, mentre i paesi più avanzati basano le loro politiche energetiche e i loro investimenti per il futuro sul risparmio e sulle fonti rinnovabili. Così, mentre in Italia il Senato approvava una mozione del centro destra di critica al solare a concentrazione, una tecnologia messa a punto dal premio Nobel Carlo Rubbia, Germania e Francia decidevano, sostenuti dalla Ue, di investire massicciamente proprio su quella tecnologia. Secondo alcuni studi un adeguato sostegno alla green economy potrebbe originare, in Italia, un milione di posti di lavoro.
    Ecco perché il PD ha votato contro la cosiddetta Legge Sviluppo, che consente il ritorno del nucleare in Italia. Il PD non ha chiuso a un confronto, che si basi però su studi e dati indipendenti e oggettivi. Invece il governo ha deciso da solo, anche i possibili siti dove insediare le nuove centrali e i depositi delle scorie. Si è rifiutato però di renderli noti al parlamento, rispondendo negativamente a un’interpellanza in questo senso presentata dal PD. Si dice che l’elenco non verrà reso noto prima delle elezioni regionali, per timore di contraccolpi elettorali.
    Chi dovrà confermare i siti delle centrali? Il compito è affidato unicamente al governo. Le Regioni sono del tutto esautorate dal processo decisionale, e questo ha mosso ben undici di esse a ricorrere alla Corte Costituzionale.
    E non basta. I siti delle centrali e le centrali stesse potranno essere assimilati a siti militari, per cui nessuna notizia riguardo al loro funzionamento potrà essere resa pubblica. Ciò significa che non vi sarà alcuna possibilità di controllo sociale su ciò che avviene.
    In questi giorni ho presentato al ministro per lo sviluppo economico un’interrogazione nella quale chiederò se il governo è in grado di escludere che la lista dei siti di possibile realizzazione di centrali nucleari – di cui sono a conoscenza solo il governo e, per loro ammissione, le aziende interessate alla realizzazione - comprenda i tre siti lombardi.
    Analoga interrogazione verrà presentata da parlamentari di tutte le regioni, nel tentativo di arrivare a sapere qualcosa di più almeno per esclusione.
    Credo che le istituzioni locali, e soprattutto le popolazioni, abbiano il diritto di conoscere l’orientamento del governo, e prima delle elezioni; che abbiano il diritto, e il dovere, di esprimere le loro opinioni, e di essere ascoltate.

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