giovedì 7 maggio 2020

quanto TUTTO, o quasi, ebbe inizio....


….vivere, è passato tanto tempo
vivere, è un ricordo senza tempo….
Vasco Rossi

Quando tutto ebbe inizio? Quando ci furono le condizioni primarie per la vita sulla Terra?
Sicuramente una condizione primaria per la vita fu la formazione dell'atmosfera sul pianeta Terra. Ripercorrendo l'inizio della storia geologica del nostro pianeta è possibile risalire al momento in cui si sono manifestate le condizione per lo sviluppo dell'atmosfera. Durante il periodo geologico (eone) dell'ADEANO si formò la crosta terrestre (4370 milioni di anni fa). Alla fine dell'era geologica dell'ARCHEANO (2500 milioni di anni fa) la composizione dell'atmosfera era differente da quella attuale.
Nell'Archeano, l'atmosfera era probabilmente composta da azoto e circa 10% di anidride carbonica (CO2), insieme vapore acqueo e a modeste quantità (0,1% o più) di idrogeno. Questi elementi probabilmente derivavano dai gas presenti nella nebulosa di origine del sistema solare.
Con il raffreddamento del pianeta Terra, la formazione della già citata crosta terrestre e il suo degassamento, si ebbero le prime forme di vita capaci di produrre metano (metanogenesi) con sostituzione dell'idrogeno con il metano. Il metano e l'anidride carbonica, attraverso l'effetto serra, avrebbero garantito una temperatura superficiale della Terra abbastanza alta da permettere all'acqua derivante dal degassamento delle zone interne della Terra di restare liquida creando i primi oceani.
Nell'eone PROTEROZOICO l'atmosfera iniziò ad arricchirsi di ossigeno per l'attività dei procarioti (stromatoliti) e da allora si ha un continuo scambio di gas serra prodotti dalla Terra, e l'utilizzo di CO2 da parte di organismi fotosintetici con conseguente produzione di ossigeno.
Questo equilibrio dinamico dei composti dell'atmosfera è attualmente messo in crisi dalle attività antropiche già da diversi secoli.


A.A.


(Science Photo Library/AGF)

Per approfondimenti:

- James F. Kasting e M. Tazewell Howard, Atmospheric composition and climate on the early Earth, in Philosophical Transactions of the Royal Society of London B: Biological Sciences, vol. 361, n. 1474, 29 ottobre 2006, pp. 1733–1742, DOI:10.1098/rstb.2006.1902. URL consultato il 7 febbraio 2017.
- James F. Kasting e Shuhei Ono, Palaeoclimates: the first two billion years, in Philosophical Transactions of the Royal Society of London B: Biological Sciences, vol. 361, n. 1470, 29 giugno 2006, pp. 917–929, DOI:10.1098/rstb.2006.1839. URL consultato il 7 febbraio 2017.

https://www.lescienze.it/news/2017/09/20/news/ossigeno_atmosfera_evoluzione_rocce_olivina-3668838/

mercoledì 9 ottobre 2013

vajont 50 anni dopo - mostra itinerante

L'Associazione Italiana di Geologia Applicata ed Ambientale (AIGA) ed il Consiglio Nazionale del Geologi (CNG) hanno organizzato una mostra itinerante sulla Frana del Vaiont in occasione del cinquantesimo anniversario.
La mostra è stata e verrà ospitata in numerosi centri universitari e di ricerca italiani al fine di sensibilizzare studenti, tecnici, professionisti ma anche la società civile sulla necessità della conoscenza della geologia per il rispetto e la protezione dell'ambiente, nel ricordo di quanto studiato e dedotto da Edoardo Semenza.
Questa mostra vuole perciò essere anche un invito al visitatore a proseguire nelle ricerche a partire da quelle di Edoardo Semenza e di altri studiosi – alcuni dei quali hanno lavorato insieme a lui – che da allora hanno dedicato tanto del loro impegno allo studio della frana del Vaiont.

Di seguito il link con le foto:


A.A.

giovedì 4 aprile 2013

E' stata pubblicata sul geoportale della Regione Lombardia la Mappa di scuotimento della crisi sismica del maggio - giugno 2012 finalizzata ad approfondire le conoscenze sugli eventi sismici del maggio - giugno 2012 e sulla propensione al fenomeno della liquefazione dei terreni nelle aree colpite dal sisma.
Ecco il link:

link sismicità territorio lombardo

A.A.

mercoledì 23 gennaio 2013

MANIFESTO DEI GEOLOGI ITALIANI PER LA MESSA IN SICUREZZA DEL NOSTRO TERRITORIO

Dal sito del Consiglio Nazionale dei Geologi:

http://cngeologi.it/2013/01/18/manifesto-dei-geologi-italiani-per-la-messa-in-sicurezza-del-nostro-territorio/

"Il Manifesto del Consiglio Nazionale dei Geologi inoltrato, a nome di tutta la comunità geologica italiana, agli schieramenti politici vuole verificare la presenza e la condivisione nei programmi elettorali del grande tema riguardante il buon governo del territorio.
La crisi economica non può e non deve diventare l’alibi per non affrontare un problema che non è più rimandabile e che si ripresenta, ormai con cadenza insopportabile, in ogni parte d’Italia. Dobbiamo infatti ricordare che la gestione del territorio  non è un costo ma un volano per l’economia oltre che indicativo del grado di civiltà di una nazione.
I Geologi italiani chiedono agli schieramenti politici l’impegno di assumere in tempi rapidi decisioni efficaci sui processi di riforma delle politiche di prevenzione ancora scarsamente applicate e assolutamente carenti di risorse economiche.
I Geologi italiani ritengono urgente dare concreta attuazione ad un ampio ed organico programma di prevenzione volto alla messa in sicurezza del nostro territorio nei confronti dei fenomeni naturali calamitosi."

Sperando che quest'appello non cada nel vuoto come già successo in passato!
Che la politica sia al servizio del Cittadino e del nostro paese!

A.A.

mercoledì 14 novembre 2012

Two Perspectives on the Great Divide Basin

Two Perspectives on the Great Divide Basin

A caccia di fossili con il satellite....quello che all'università si chiamava fotogeologia (Prof. Riva), rilevamento geologico senza muovere un passo, stando seduti alla scrivania, senza usare nemmeno lo stereoscopio, con le pantofole ai piedi per non prendere troppo freddo!
Senza ironia, ma le potenzialità sono notevoli! e accessibili a tutti con google....

A.A.

giovedì 25 ottobre 2012

Tu quoque Enzo, fili mihi????

Riporto quanto scritto in un articolo da "LaRepubblica":

"Anche dopo il sisma, infatti, l'allora direttore della Protezione Civile continuò a chiedere alla Commissione dichiarazioni che avessero lo scopo precipuo di tranquillizzare la popolazione. "Mi hanno chiesto: ma ci saranno nuove scosse?" dice in una telefonata del 9 aprile al sismologo Enzo Boschi. Proprio quel giorno la Commissione si sarebbe riunita nella sede dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia a Roma. Prima dell'incontro Bertolaso spiega al suo interlocutore: "La riunione di oggi è finalizzata a questo, quindi è vero che la verità non la si dice". E ancora: "Alla fine fate il vostro comunicato stampa con le solite cose che si possono dire su questo argomento delle possibili repliche e non si parla della vera ragione della riunione. Va bene?"

Quali siano le vere ragioni della riunione e l'innominabile verità non è chiaro. Neanche Boschi sembra capirlo. Ma in quei giorni c'era molta preoccupazione sulla tenuta della diga di Campotosto in caso di una nuova forte scossa. "Quando avete finito mi chiami e mi dici quello che vi siete detti. Eh?" prosegue Bertolaso, il cui telefono era stato messo sotto controllo precedentemente dalla procura di Firenze nell'ambito dell'inchiesta G8. Per queste frasi l'ex capo della Protezione Civile è attualmente indagato all'Aquila, nel secondo capitolo del processo per il sisma. Boschi il 9 aprile, per nulla scandalizzato dal tono del suo interlocutore, risponde ossequioso: "Non ti preoccupare, sai che il nostro è un atteggiamento estremamente collaborativo. Facciamo un comunicato stampa che prima sottoponiamo alla tua attenzione".

Già prima del sisma del 6 aprile, d'altronde, Bertolaso si era dato da fare per tranquillizzare una popolazione con i nervi a fior di pelle per via dei mesi di piccole scosse e degli annunci di Giampaolo Giuliani, secondo cui un forte terremoto avrebbe colpito Sulmona. Bertolaso il 30 marzo aveva chiesto ai "luminari del terremoto" di riunirsi il giorno dopo all'Aquila per "zittire subito qualsiasi imbecille", per "tranquillizzare la gente" e per dire che "cento scosse servono a liberare energia e non ci sarà mai la scossa quella che fa male. Capito?". I "luminari" capiscono. E si adeguano, sia prima che dopo il terremoto"


E' proprio questo il motivo per cui la commissione grandi rischi fatta da scienziati (e non lo dico in senso ironico!) sono stati condannati: SI ADEGUANO!

Enzo, tu quoque, fili mihi!

martedì 23 ottobre 2012

L'Aquila: 6 anni alla commissione grandi rischi

E' notizia di oggi della condanna della commissione grandi rischi della Protezione civile che avrebbe fornito false informazioni circa l'improbabilità della forte scossa che la notte del 6 aprile 2009 causò la morte di 309 persone.

Qui  l'articolo tratto da Repubblica.it:
http://www.repubblica.it/cronaca/2012/10/22/news/aquila_sentenza-45092603/


Voglio riportare la dichiarazione del leader dell'UDC, P. Casini:
"la sentenza è ''una follia allo stato puro''. ''Credo che qualsiasi professionista - ha aggiunto Casini - di fronte a una sentenza di questo genere si tirerà indietro. Così è sancito l'obbligo professionale a non sbagliare''.
L'on. Casini si dimentica che la gestione del rischio del terremoto (e non il terremoto stesso) ha causato la morte di 309 persone.
Se un professionista, qualsiasi esso sia, sbaglia, deve pagare per l'errore che ha fatto a norma di legge. Se un ingegnere sbaglia a progettare una strutture che poi crolla alla prima scossa, deve pagare, se un medico sbaglia a fare una diagnosi e il paziente muore per un errore, deve pagare. Se un giornalista riporta delle notizie senza verificare le fonti, mentendo, deve pagare......
Il problema non era salvare la città, ma limitare il numero delle vittime considerando la natura probabilistica del fenomeno sismico (e non sto parlando di previsioni). Quindi a mio modesto avviso anche il NON dare  informazioni sulla possibiltà o meno di un terremoto, rientra nella deontologia di un professionista che non sta facendo il suo mestiere come si dovrebbe. Di sicuro non si doveva assolutamente rassicurare le persone dicendo che era una situazione "normale". Gli scienziati della commissione in questo caso dovevano assolutamente opporsi a questo approccio mediatico di rassicurazioni prive di fondamento scientifico e finalizzato solo a "zittire subito qualsiasi imbecille, placare illazioni, preoccupazioni" (Bertolaso).

A.A.