sabato 29 agosto 2009

Il ritorno alla realtà?!?

Prima di tutto vorrei ringraziare i miei amici Michela e Marco che mi hanno segnalato un problema di formattazione dell'ultimo post inviato via e-mail.

Veniamo a noi. Come potete intuire dal titolo, orami la Scandinavia è archiviata, ma non del tutto. Gli ultimi giorni scandinavi li ho trascorsi ad Oslo, bella vivace, ma un po' meno ordinata di Stoccolma. Ma non è di questo che voglio parlare, ma di alcuni aspetti di welfare: paragonare la nostra politica sociale (italiana) a quella norvegese.
Inizio dalla norvegia: stabile e rispettato membro della comunità internazionale, titubante potenziale membro dell'Unione Europea, con un grande problema di immigrazione con l'8.9% della popolazione nata all'estero, ha paura di modificare il proprio stile di vita notoriamente rilassato per rimanere competitiva nel contesto di economia internazionale soprattutto alla luce della recente crisi economica.
Ultimamente su alcuni giornali spiccava il nome di Oslo come città più cara al mondo; concordo.
Pare sia risaputo che i norvegesi abbiano un sistema previdenziale tra i più completi nella storia mondiale, comprendente assistenza sanitaria e istruzione superiore gratuita, generose pensioni e assegni di disoccupazioni e loro stessi si definiscono come la "socialdemocrazia più ugualitaria dell'Europa" ed hanno una grande cultura della famiglia come dimostrano le innumerevoli sculture di Vigeland (foto)
Petrolio: forse qualcuno si ricorderà un film dell''87, con Gerry Cala intitolato "Sotto zero", in cui un italiano si trasferisce su una piattaforma norvegese per guadagnarsi un po' di soldi e poi aprire un bar in Italia. Ebbene, questa immagine della Norvegia, ricca e desiderosa di offrire lavoro ben pagato anche a gli stranieri non è sempre stata così, ma solo a partire dagli anni '60 quando furono scoperti i ricchi giacimenti del Mar del Nord. La Norvegia è il principale produttore ovest-europeo di petrolio, con circa 3 milioni di barili al giorno (1,09 miliardi l'anno). È inoltre il terzo esportatore mondiale dopo Arabia Saudita e Russia. Nell'economia norvegese il petrolio rappresenta circa il 52% delle esportazioni e il 25% del PIL. Sono infatti 80.000 gli operai norvegesi impegnati in questo settore. Il petrolio li ha salvati da una grande crisi economica procurata dalla seconda guerra mondiale, costringendoli ai razionamenti alimentari introdotti durante la guerra fino al 1952, in poche parole erano molto simili ai paesi est europei degli anni settanta e ottanta. Poi le cose cambiano e alla fine degli anni '60 la Norvegia passa da stato più povero d'Europa a uno dei più ricchi del mondo.
I cambiamenti si notano subito: nei primi anni '70 fu istituito un sistema assistenziale per le famiglie e per fornire uno stipendio alle madri, garantendo così alle donne la possibilità di rimanere a casa senza dipendere da quello del marito, il tasso di fertilità è molto alto, 1,81 figli per famiglia, secondo in Europa solo a quello francese (in Italia siamo a 1,4 figli a famiglia!); le scuole sono statali e a carico dello stato per ogni spesa scolastica da sostenere (scoraggiando apertamente le scuole private!) e anche l'istruzione universitaria è gratuita.
Ma la Norvegia non è solo il solito paese che fonda la sua economia sulle riserve di petrolio guardando con preoccupazione al giorno in cui esse si esauriranno; dopo aver investito nelle infrastrutture, ad azzerare il debito pubblico, nel 1996 il governo norvegese ha istituito il "fondo pensione governativo", finalizzato a salvaguardare il benessere delle future generazioni norvegesi, mettendo da parte fondi per provvedere ai costi sanitari, previdenziali e pensionistici dei norvegesi. Il fondo è già a 300 miliardi di dollari (dati del 2006) e continua a salire. E' un fondo di investimento e gli amministratori posso investire solo all'estero per non surriscaldare l'economia nazionale; in pratica possiedono una fetta di mondo, ma hanno anche un codice etico molto rigido che impone di non investire in paesi accusati di violazioni di diritti umani (coda di paglia per il petrolio, effettivamente i norvegesi si sentono un po' in colpa per tutto questo denaro!).
Gli effetti si notano: oltre a strade quasi impeccabili, welfare incriticabile, mamme con passeggini un po' ovunque, c'è un grande culto e rispetto della donna e degli stranieri in generale.
E vediamo ora in Italia: ........ ma!
Lascio a voi riflettere su queste "sottili differenze". Certo, noi italiani ovviamente non abbiamo il petrolio, ma sicuramente molte cose si potrebbero migliorare a partire da vere politiche sociali sulla famiglia, visto che un paese come la Francia, che non basa la sua economia sul petrolio, ha comunque un tasso di fertilità molto alto.
Riflettiamo.

A.A.

venerdì 14 agosto 2009

Verso nord



Ebbene si, non ho resistito, forse sono partito solo per questo...mi trovo in questo istante a Bergen (e non berghem o bresa o berger belsen, o qualsiasi altra storpiatura dialettico-cremonese), in Norvegia (lat. 60°, long 5.22°), sulla costa occidentale della Scandinavia; in particolare mi trovo seduto su una specie di letto abbastanza pulito, di un ostello a buon mercato in una via a ridosso del centro storico, con una strana connessione pubblica gratuita. Dico strana perché è inusuale per me avere una connessione wi-fi pubblica gratuita e con segnale "buono". Sarà che il petrolio ha dato alla testa a questi norvegesi, con i ricavi petroliferi si vogliono addirittura pagare la pensione spero per loro (e un po' meno per me) che il petrolio duri in eterno, anche se dubito. Qui come a Stoccolma hanno la mania del tutto perfetto, pulito, dritto, preciso, e soprattutto hanno un sacco di servizi. Addirittura le ciclabili che costeggiano quasi ogni strada automobilistica, hanno anche ogni tanto la svolta a U, quindi si può pedalare in continuazione senza mai fermarsi. La bicicletta infatti è probabilmente il mezzo maggiormente utilizzato. Peccato che in questi paesi alcuni affermino che si abbia un tasso di suicidi altissimo, forse indotto dalla mancanza di sole stagionale, e che la frutta al supermercato venga presa a mani nude senza il preservativo di plastica a protezione......sarà. Comunque le ciclabili sono fatte bene... Al prossimo post nordico.
A A.