mercoledì 23 dicembre 2009

BUONE FESTE


IN ATTESA CHE SI CAPISCA L'UTILITà DI QUANTO DISCUSSO A COPENHAGEN, AUGURO A TUTTI BUONE FESTE E UN 2010 MIGLIORE RISPETTO AL 2009.

VI SEGNALO IL RAPPORTO DI LEGAMBIENTE E DELLA PROTEZIONE CIVILE SULLE REALI CONDIZIONI DEI COMUNI ITALIANI SOGGETTI A RISCHIO IDROGEOLOGICO (STRETTAMENTE CONNESSO AI CAMBIAMENTI CLIMATICI ED ALLA GESTIONE DEL TERRITORIO).

http://www.str.it/Newsletter_Edilio09/Dicembre/news07dicembre.html

...e questo è il rapporto (.pdf) dell'indagine:

http://www.legambiente.eu/documenti/2009/1007_dissesto_Territorio/EcosistemaRischio_2009.pdf


BUON NATALE E BUON ANNO A TUTTI!

A.A.


martedì 10 novembre 2009

Bocciato prevenzione sismica idrogeologica ed energetica

Il terremoto dell'Abruzzo ormai è preistoria, così come le frane del messinese; anche le frane di questi giorni a Ischia sono già preistoria... appena succedono...Però non è preisotria il nucleare.
C'è qualcosa che non mi torna.
E' notizia di questi giorni che il disegno di legge finanziaria per il 2010 è all'esame del Senato in attesa del via libera definitivo, previsto per martedì prossimo. La Commissione Ambiente e Territorio ha respinto gli emendamenti sulla proroga al 2012 delle detrazioni del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica così come quelli di estendere gli incentivi alla sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con impianti di riscaldamento a legna e biomasse.
La commissione ambiente e territorio del senato ha eliminato anche un emendamento all'art.1 della legge finanziaria 2010 per la prevenzione del rischio sismico ed idrogeologico.
Tremonti proprio non ci sente. Non ci sono soldi. Non è per caso che si sono fatti i conti a caso, promettendo interventi che non si potevano fin dall'inizio realizzare? Sta di fatto che l'estensione della detrazione fiscale per l'adeguamento delle norme antisismiche discusso e proposto subito dopo il sisma dell'Abruzzo in fretta e furia, è stato respinto dal ministro dell'economia per mancanza di copertura finanziaria interrompendo il dialogo tra governo ed enti locali. Poco importa se il ministro dell'ambiente aveva chiesto 3 miliardi di euro per la salvaguardia delle aree a rischio idrogeologico (praticamente l'80% del territorio italiano).
A.A.

mercoledì 4 novembre 2009

Quasi tutti in Svezia a scuola di sostenibilità...


L'ottobre scorso i presidenti della commissione ambiente dell'UE hanno visitato il quartiere di Hammarby Sjöstad, la “città d’acqua” che sorge in una ex zona industriale totalmente decontaminata a sud di Stoccolma. Un’area di duecento ettari trasformata in zona residenziale che alla fine dei lavori, nel 2017, comprenderà 11.000 appartamenti, da destinare a circa 25.000 persone, e 200.000 mq di uffici e servizi. Per l’Italia ha partecipato il presidente della Commissione Ambiente della Camera, Angelo Alessandri. L'intenzione del programma di sviluppo di questa zona – ha spiegato Alessandri nella seduta del 20 ottobre della Commissione – è stata quella di riprodurre su entrambe le sponde del lago di Hammarby la struttura che caratterizza il centro di Stoccolma, pianificando le stesse dimensioni dei quartieri, delle strade e dei cortili, pur con tipologie di edifici maggiormente esposti al sole, alla luce, e con aperture su spazi verdi e sull'acqua. Gli edifici sono stati progettati in modo da garantire un elevato standard energetico, con doppi vetri, coibentazione delle facciate, illuminazione a basso consumo energetico e caldaie a biogas. Attraverso l'installazione di pannelli fotovoltaici e termici collocati sui tetti e sulle facciate degli edifici, l'energia solare viene trasformata in energia elettrica destinata al riscaldamento dell'acqua.
Ma la cosa forse più significativa è la seguente: il sistema di riciclaggio prevede che i rifiuti organici siano convogliati in enormi cisterne nel sottosuolo dove, attraverso opportuni trattamenti, i liquami sono trasformati in biogas riutilizzato nelle cucine dei medesimi edifici, mentre i residui solidi vengono successivamente prelevati e trasformati in concime. I rifiuti domestici vengono separati e raccolti in cisterne ubicate nel sottosuolo, evitando così antiestetici cassonetti e minimizzando i costi della raccolta. I rifiuti non riciclabili sono invece trasportati nel locale inceneritore. La loro combustione produce calore sufficiente a coprire il 47% del riscaldamento domestico. Il restante 50% viene fornito dalla combustione di olio biologico (16%) e dall'energia idrica prodotta dalle acque di scarico (34%). Ebbene si, andare di corpo aiuterà a risparmiare e ad abbattere le immissioni gassose negative per l'ambiente, sempre che non si abbiano disturbi fisici particolari. L'energia elettrica proviene, invece, da pannelli solari posti sui tetti degli edifici ed è in grado di garantire l'illuminazione degli spazi comuni e metà del fabbisogno di acqua calda per uso domestico. Hammarby Sjöstad dispone – ha concluso Alessandri – di un sistema di riciclaggio a circuito chiuso, in cui gli abitanti contribuiscono fino al 50% dell'energia necessaria semplicemente producendo rifiuti, mente il restante 50% deriva da altre fonti pulite quali pannelli solari, centrali idriche e eoliche.
Il quartiere ha una grande dotazione di verde e le rive del corso d’acqua sono state riqualificate e rese accessibili. L’area dispone di un proprio impianto di trattamento delle acque reflue. L’acqua piovana proveniente dalle strade viene raccolta e purificata con filtri adeguati, quella proveniente dalle abitazioni viene incanalata invece in appositi bacini di trattamento e scaricata pulita nel lago. Sui tetti è stata realizzata una copertura che favorisce la crescita di piante che assorbono direttamente l'acqua piovana. Lungo i sentieri principali sono state piantate alberi di quercia e altre specie.
La raccolta dei rifiuti avviene con un sistema in cui i rifiuti cioè vengono aspirati in tubazioni sotterranee verso un centro di smaltimento. Il biogas, prodotto da impianti di digestione dei rifiuti organici, viene utilizzato come gas da singoli nuclei familiari e come combustibile nelle eco-auto e autobus.

Mentre in Italia per fare un impianto a biogas bisogna scontrasi con burocrazia ottusa ed antiprogresso che non ha per nulla presente quali sono le esigenze dei cittadini e dell'ambiente, a Stoccolma stanno pensando a impianti a biogas casalinghi!
Poco male; in Italia tanto abbiamo il nostro ministro all'ambiente che nel programma del suo dicastero afferma che " le fonti rinnovabili sono una necessità, non solo nel senso dell’utilizzo ma anche del potenziamento della produzione di materiali e tecnologie, e questa sfida può e deve essere raccolta e sostenuta soprattutto nel mezzogiorno. Ma la politica energetica del Governo punta anche sul nucleare, un’energia pulita (sic!), che non produce gas serra, che è ampiamente usata da tutti i nostri concorrenti europei e mondiali. L’obiettivo nel medio periodo è quello di arrivare al 25% di rinnovabili e ad un altro 25% di nucleare, lasciando il restante 50% ai combustibili fossili. Naturalmente - ha assicurato il Ministro - il ritorno al nucleare si svolgerà con le massime garanzie e con i massimi controlli, nei tempi che la complessità di tale programma richiede".
Ci sono solo 2 piccoli "inghippi" che bisogna ricordare al dicastero:
- l'uranio non è una fonte rinnovabile;
- le scorie radioattive sono difficilmente riciclabili!Vabbè, questo è il meno, al massimo facciamo affondare qualche carretta del mare a Capo Spartivento...

A.A.

venerdì 2 ottobre 2009

Ma allora ci prendete in giro!

Oggi vorrei deviare leggermente dagli argomenti che tratto di solito e parlare di tutt'altro.
Ieri sera tornando a casa, verso le 18, ascoltando radio 24, mi sono imbattuto nella trasmissione condotta da Cruciani, credo si chiami "la zanzara". Ad un certo punto hanno parlato naturalmente dello scudo fiscale: solite discussioni sulla sua legittimità e onestà nei confronti di chi paga ovviamente le tasse e dichiara tutto. Ok, normale in questo periodo questa tipologia di discussioni.
Poi un giornalista di cui non ricordo il nome, invitato alla trasmissione ha dibattuto con Cruciani sul fatto che ieri al momento di votare le pregiudiziali di costituzionalità che, se accolte avrebbero fatto decadere l'intero provvedimento, erano assenti 69 deputati dei tre partiti di opposizione: Pd 59, IdV 2 e Udc 8. Bastavano 27 voti in più e il provvedimento sarebbe decaduto!!!!
MA CHE OPPOSIZIONE STANNO FACENDO?? Se da un lato TUTTA l'opposizione tuona contro questo povvedimenti, dall'altra non sfrutta la possibilità di bloccarlo, morale: ci prendete in giro (per non dire qualcos'altro...che signore che sono)!
Elenco alcuni siti che hanno dato la notizia:

http://www.wallstreetitalia.com/articolo.asp?art_id=791363

http://blogdellaliberta.wordpress.com/2009/10/01/nomi-parlamentari-momento-della-votazione-contro-lo-scudo-fiscale-erano-non-presenti/

http://notizie.virgilio.it/notizie/politica/2009/09_settembre/30/scudo_fiscale_velina_rossa_scandalosa_assenza_deputati_opposizioni,20948898.html?pmk=rss

Tra gli assenti illustri, che avrebbero potuto bloccare in maniera inappellabile il decreto (e quindi lo scudo), Massimo D’Alema, Dario Franceschini, Pierluigi Bersani, Francesco Rutelli. Il presidente della Repubblica, pur con qualche dubbio, ha fatto capire di essere propenso a firmare.

Mi chiedo alla luce dei fatti, che senso hanno le primarie del PD, ma soprattutto che senso ha pagare l'IVA a novembre, che senso hanno questi politici (tutti) strapagati che non fanno nemmeno il loro mestiere di deputati quando serve veramente!
Saranno stati tutti al bagno....a pisciarci addosso, e poi ci dicono che piove!

A.A.

sabato 29 agosto 2009

Il ritorno alla realtà?!?

Prima di tutto vorrei ringraziare i miei amici Michela e Marco che mi hanno segnalato un problema di formattazione dell'ultimo post inviato via e-mail.

Veniamo a noi. Come potete intuire dal titolo, orami la Scandinavia è archiviata, ma non del tutto. Gli ultimi giorni scandinavi li ho trascorsi ad Oslo, bella vivace, ma un po' meno ordinata di Stoccolma. Ma non è di questo che voglio parlare, ma di alcuni aspetti di welfare: paragonare la nostra politica sociale (italiana) a quella norvegese.
Inizio dalla norvegia: stabile e rispettato membro della comunità internazionale, titubante potenziale membro dell'Unione Europea, con un grande problema di immigrazione con l'8.9% della popolazione nata all'estero, ha paura di modificare il proprio stile di vita notoriamente rilassato per rimanere competitiva nel contesto di economia internazionale soprattutto alla luce della recente crisi economica.
Ultimamente su alcuni giornali spiccava il nome di Oslo come città più cara al mondo; concordo.
Pare sia risaputo che i norvegesi abbiano un sistema previdenziale tra i più completi nella storia mondiale, comprendente assistenza sanitaria e istruzione superiore gratuita, generose pensioni e assegni di disoccupazioni e loro stessi si definiscono come la "socialdemocrazia più ugualitaria dell'Europa" ed hanno una grande cultura della famiglia come dimostrano le innumerevoli sculture di Vigeland (foto)
Petrolio: forse qualcuno si ricorderà un film dell''87, con Gerry Cala intitolato "Sotto zero", in cui un italiano si trasferisce su una piattaforma norvegese per guadagnarsi un po' di soldi e poi aprire un bar in Italia. Ebbene, questa immagine della Norvegia, ricca e desiderosa di offrire lavoro ben pagato anche a gli stranieri non è sempre stata così, ma solo a partire dagli anni '60 quando furono scoperti i ricchi giacimenti del Mar del Nord. La Norvegia è il principale produttore ovest-europeo di petrolio, con circa 3 milioni di barili al giorno (1,09 miliardi l'anno). È inoltre il terzo esportatore mondiale dopo Arabia Saudita e Russia. Nell'economia norvegese il petrolio rappresenta circa il 52% delle esportazioni e il 25% del PIL. Sono infatti 80.000 gli operai norvegesi impegnati in questo settore. Il petrolio li ha salvati da una grande crisi economica procurata dalla seconda guerra mondiale, costringendoli ai razionamenti alimentari introdotti durante la guerra fino al 1952, in poche parole erano molto simili ai paesi est europei degli anni settanta e ottanta. Poi le cose cambiano e alla fine degli anni '60 la Norvegia passa da stato più povero d'Europa a uno dei più ricchi del mondo.
I cambiamenti si notano subito: nei primi anni '70 fu istituito un sistema assistenziale per le famiglie e per fornire uno stipendio alle madri, garantendo così alle donne la possibilità di rimanere a casa senza dipendere da quello del marito, il tasso di fertilità è molto alto, 1,81 figli per famiglia, secondo in Europa solo a quello francese (in Italia siamo a 1,4 figli a famiglia!); le scuole sono statali e a carico dello stato per ogni spesa scolastica da sostenere (scoraggiando apertamente le scuole private!) e anche l'istruzione universitaria è gratuita.
Ma la Norvegia non è solo il solito paese che fonda la sua economia sulle riserve di petrolio guardando con preoccupazione al giorno in cui esse si esauriranno; dopo aver investito nelle infrastrutture, ad azzerare il debito pubblico, nel 1996 il governo norvegese ha istituito il "fondo pensione governativo", finalizzato a salvaguardare il benessere delle future generazioni norvegesi, mettendo da parte fondi per provvedere ai costi sanitari, previdenziali e pensionistici dei norvegesi. Il fondo è già a 300 miliardi di dollari (dati del 2006) e continua a salire. E' un fondo di investimento e gli amministratori posso investire solo all'estero per non surriscaldare l'economia nazionale; in pratica possiedono una fetta di mondo, ma hanno anche un codice etico molto rigido che impone di non investire in paesi accusati di violazioni di diritti umani (coda di paglia per il petrolio, effettivamente i norvegesi si sentono un po' in colpa per tutto questo denaro!).
Gli effetti si notano: oltre a strade quasi impeccabili, welfare incriticabile, mamme con passeggini un po' ovunque, c'è un grande culto e rispetto della donna e degli stranieri in generale.
E vediamo ora in Italia: ........ ma!
Lascio a voi riflettere su queste "sottili differenze". Certo, noi italiani ovviamente non abbiamo il petrolio, ma sicuramente molte cose si potrebbero migliorare a partire da vere politiche sociali sulla famiglia, visto che un paese come la Francia, che non basa la sua economia sul petrolio, ha comunque un tasso di fertilità molto alto.
Riflettiamo.

A.A.

venerdì 14 agosto 2009

Verso nord



Ebbene si, non ho resistito, forse sono partito solo per questo...mi trovo in questo istante a Bergen (e non berghem o bresa o berger belsen, o qualsiasi altra storpiatura dialettico-cremonese), in Norvegia (lat. 60°, long 5.22°), sulla costa occidentale della Scandinavia; in particolare mi trovo seduto su una specie di letto abbastanza pulito, di un ostello a buon mercato in una via a ridosso del centro storico, con una strana connessione pubblica gratuita. Dico strana perché è inusuale per me avere una connessione wi-fi pubblica gratuita e con segnale "buono". Sarà che il petrolio ha dato alla testa a questi norvegesi, con i ricavi petroliferi si vogliono addirittura pagare la pensione spero per loro (e un po' meno per me) che il petrolio duri in eterno, anche se dubito. Qui come a Stoccolma hanno la mania del tutto perfetto, pulito, dritto, preciso, e soprattutto hanno un sacco di servizi. Addirittura le ciclabili che costeggiano quasi ogni strada automobilistica, hanno anche ogni tanto la svolta a U, quindi si può pedalare in continuazione senza mai fermarsi. La bicicletta infatti è probabilmente il mezzo maggiormente utilizzato. Peccato che in questi paesi alcuni affermino che si abbia un tasso di suicidi altissimo, forse indotto dalla mancanza di sole stagionale, e che la frutta al supermercato venga presa a mani nude senza il preservativo di plastica a protezione......sarà. Comunque le ciclabili sono fatte bene... Al prossimo post nordico.
A A.

venerdì 31 luglio 2009


"......con l'arrivo di Dean Moriartry ebbe inizio quella parte della mia vita che si potrebbe chiamare la mia vita lungo la strada.......perché per me l'unica gente possibile sono i pazzi, quelli che sono pazzi di vita, pazzi per parlare, pazzi per essere salvati, vogliosi di ogni cosa allo stesso tempo, quelli che mai sbadigliano o dicono un luogo comune, ma bruciano, bruciano, bruciano, come favolosi fuochi artificiali color giallo che esplodono come ragni attraverso le stelle e nel mezzo si vede la luce azzurra dello scoppio centrale e tutti fanno Oooohhh! " J.K.
Vi ricordate i road movies americani in cui si parte e non si arriva mai?
A me viene subito in mente Easy Rider - l'eterna fuga dalla realtà, oppure Duel - la lotta continua tra automobile e camion, il più recente Sideways (anche per chi apprezza il vino!), fino ad arrivare ai films italiani come lo strepitoso Il Sorpasso, Marrakech Express, Turnè , senza dimenticare i films spensierati di AldoGiovannieGiacomo.
In questi films si parla del periodo della vita lungo la strada. Tutti bene o male ce l'abbiamo avuto, e molti se ne sono innamorati, e dopo, quando quel tempo è passato, non ne possono fare più a meno, e lo ricercano in continuazione, magari fermi ad un semaforo andando a lavoro, guardano l'asfalto in terra e scorgendo tutti i sassolini che lo compongono, come una volta quando con un Ford giallo del '72 si attraversava l'Europa da nord a sud, e ci si fermava a bere alle piazzole delle autostrade sedendosi sui cordoli del parcheggio, toccando con le mani l'asfalto e appunto i sassolini che lo fanno più resistente al passaggio delle gomme, con quelle gomme con cui oggi si può produrre energia senza che ce ne accorgiamo.
Gli americani ne hanno pensata ancora una nuova: vogliono raccogliere energia sotto l'asfalto; è questo il progetto che si vuole portare avanti sulla mitica Route 66, che in USA hanno già battezzato la greenroadway, con un sistema brevettato da due inventori, Gene Fein ed Ed Merritt, che mira a sfruttare l’enorme potenziale energetico di autostrade, strade e ferrovie degli Stati Uniti, installando sul loro percorso centinaia e centinaia di pannelli solari, turbine eoliche, impianti geotermici, colonnine di ricarica per veicoli elettrici, collegati a una “smart grid” per alimentare le utenze nei pressi dell’autostrada. Inoltre cercheranno di recuperare l'energia prodotta dal passaggio delle automobili, attraverso generatori piazzati sotto l'asfalto!
La Route 66 è stata tolta dal sistema delle highway nel 1985, andava da Chicago a Los Angeles, quasi 4000 km; da adesso, quando si penserà a questa "beat road" non sarà solo associata a chilometri, alcol, sesso fugace, riflessioni, incontri, scoperta e libertà, ma anche a ecologia naturalmente sempre...sognando California!!!............................e allora vai con i Dik-Dik (e qui dovrebbe iniziare la musica!!).
BUONE FERIE E BUON VIAGGIO, ma poca macchina, in Italia non ci sono ancora le green road!

A.A.

mercoledì 15 luglio 2009

Dolomiti, unesco e Italia

Il 27 giugno 2009 sono stati iscritti 13 nuovi siti nella lista del patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Tra questi una delle meraviglie del paesaggio e della geologia ed uno straordinario esempio di integrazione uomo-ambiente: le Dolomiti, inserite nel patrimonio universale naturale perche' il Bene soddisfa i criteri di bellezza paesaggistica e di valore geomorfologico. I siti interessati vanno dalle Dolomiti di Brenta, le più occidentali, al gruppo formato dal Catinaccio e dal Latemar, a cavallo fra Alto Adige e Trentino; dalle Dolomiti di Sesto alle Pale di San Martino, dal massiccio della Marmolada al gruppo formato da Pelmo e Croda da Lago, per arrivare alle Dolomiti Friulane, le più orientali di tutte. Tra i criteri possibili stabiliti dall'Unesco per definire un bene Patrimonio dell'umanità dunque le Dolomiti ne soddisfano due: il settimo, quello su fenomeni naturali superlativi o bellezza naturale o importanza estetica, e l'ottavo, cioè quello riguardante la storia della Terra, le caratteristiche e i processi geologici e geomorfologici. Per il primo criterio in questione l'Unesco ha ritenuto giustamente che le Dolomiti lo soddisfino perché sono da tutti considerate tra i più attraenti paesaggi montani al mondo. La loro bellezza intrinseca deriva da una varietà di forme verticali spettacolari, come pinnacoli, guglie e torri, in contrasto con superfici orizzontali tra cui cenge, balze e altipiani, il tutto emergente all'improvviso da estesi giacimenti detritici o da dolci colline. Una grande diversità di colori è data dai contrasti tra le spoglie e pallide rocce e dalle foreste e i prati sottostanti. Le montagne risaltano come guglie, alcune isolate, altre unite a formare estesi paesaggi. I primi geologi (De Dolomieu, Saussure, Stoppani, Trevisan), del resto, furono catturati innanzitutto dalla bellezza delle montagne e i loro scritti, disegni e fotografie sottolineano il fascino di queste montagne. Per l'altro criterio, le Dolomiti sono di valore internazionale per la geomorfologia. L'area presenta infatti un'ampia gamma di forme rocciose, derivanti da erosione, movimenti tettonici e glaciazioni, e dalla particolare disposizione stratigrafica, rappresentata dall'iterazione di depositi organogeni, derivanti da vecchie piattaforme coralline, depositi bacinali terrigeni, intrusioni ignee e depositi di mare aperto (pelagici). La quantità e la concentrazione di una varietà estrema di formazioni calcaree e' straordinaria e comprende alcune delle più' alte pareti calcaree verticali al mondo. I valori geologici sono inoltre d'importanza internazionale e ne sono prova le piattaforme di carbonato del Mesozoico o gli atolli fossilizzati del Permiano-Triassico. Le Dolomiti contengono anche molti settori d'importanza internazionale per la stratigrafia del periodo triassico. I valori scientifici del Bene sono inoltre provati dalla lunga storia di studi e riconoscimenti a livello internazionale. Chi non ha mai visitato gli innumerevoli sentieri del Gruppo del Sella, un atollo fossile esemplare con le generazioni di piattaforme coralline sovrapposte, magari ammirandolo dalle Odle, o dal ghiacciaio della Marmolada, o dalla punta del Sasso Lungo, oppure chi non è stato in ferrata in Brenta, dalla Malga Flavona, al Rif. Tukcet fino al Rif. Alimonta lungo i depositi di Dolomia Principale Triassica.....sono tutti posti da visitare una mecca turistica anche per chi non è appassionato di montagna, ma solo di "ambiente".
Ora però bisogna mantenere questo titolo e ricordare anche a chi ci abita che sono patrimonio dell'umanità, cioè di tutti quelli che vogliono visitarle e apprezzarle per ciò che sono veramente, magari faticando un po' per raggiungerle, quindi non sono prerogativa di chi ci vive e vuole solo sfruttarle economicamente e turisticamente. Mi è capitato personalmente in Dolomiti di Brenta, al Passo del Grostè, di vedere asportato pezzi di versante solamente per creare qualche pista da sci in più all'arrivo dell'ovovia oltre a quelle già presenti. Spero che d'ora in poi questi interventi vengano limitati, ricordando che il patrimonio è dell'Umanità e non solo degli operatori turistici, e ora bisogna mantenerlo!
A.A.


domenica 12 luglio 2009

G8 e nucleare

Finalmente il Senato ha approvato il ddl n. 1195-B relativo allo sviluppo delle imprese e di energia, che contiene le disposizioni per la realizzazione di impianti di produzione di energia nucleare. Entro sei mesi dall'entrata in vigore della legge, il Governo individuerà i siti delle centrali e degli impianti di stoccaggio dei rifiuti radioattivi. Sono previste misure (a dire di molti "palliative") compensative alle popolazioni interessate dalle centrali.
Vediamo come hanno votato le forze politiche:
- A favore: UDC, SVP e Aut, malgrado alcune perplessità sulle norme relative al nucleare. A favore anche la Lega Nord, che ha sottolineato come il provvedimento esplicherà effetti positivi in tempi medio-lunghi ma che già nell'immediato costituisce la base per il superamento della crisi in atto. Naturalmente secondo il PdL il provvedimento rappresenta una svolta radicale per la politica energetica nazionale, tutto a vantaggio delle imprese, oggi gravate da alti costi energetici, e del Paese, condizionato dalla forte dipendenza energetica dall’estero; ciò grazie alla decisa scelta nucleare, operata nel rispetto dell'ambiente (così sostine il PdL), delle norme di sicurezza e della qualità del servizio per i cittadini.
- Contrari: IdV secondo cui la politica energetica del Governo si riduce alla scelta nucleare, con forti limiti in tema di localizzazione degli impianti e di stoccaggio dei rifiuti radioattivi. Il PD ha votato contro perché in campo energetico ci si limita alla decisione di acquisire nuove centrali nucleari, ma manca una vera politica nucleare con il necessario corredo di interventi in tema di ricerca, di politica ambientale, di ricaduta industriale.
Le regioni Toscana, Piemonte, Emilia Romagna, Basilicata, Puglia, Valle d'Aosta, Campania, Sardegna hanno già manifestato la loro contrarietà. Speriamo che non se ne aggiungano altre, altrimenti poi ci ritroveremo la Lombardia e il Veneto piena di centrali, che naturalmente per esigenze tecniche saranno localizzate lungo il Po.

Una "battutaccia" che girava in rete in questi giorni in riferimento al G8, era che il più realista, considerando la crisi economica globale, e più solidale con la situazione dei terremotati in Abruzzo è stato il leader della Libia Geddafi, che come sempre ha preteso di dormire in tenda anche all'Aquila! Chissà se la sua tenda era come quella dei terremotati. E mentre il Papa giustamente avverte di non tollerare più le ingiustizie nel mondo dopo l'incontro con il presidente americano, è notizia di qualche ora fa che il Vaticano avverte di essere umili verso la scienza e di non fare come con Galileo; poco dopo però il pontefice all'Angelus invita a rifiutare l'assolutismo della tecnica....forse si riferivano a topo galileo?!?
A.A.

venerdì 3 luglio 2009

Il vento a Samso

Oggi la Repubblica.it pubblica il seguente articolo: Vento, sole, e olio di canola, Samso è l'isola a emissioni zero.
Un ennesimo esempio di quanto l'ambiente ci regale e di come potremmo sfruttarlo. Stiamo parlando di energia eolica e del suo intelligente utilizzo in un'isola danese: Samso. La storia del vento e del suo utilizzo ha radici abbastanza datate; pensando a questo argomento mi vengono in mente i mulini a vento del far west che si vedevano spesso nei films wester, vicino alle stazioni ferroviarie utilizzate per pompare acqua per le ricariche delle locomotive, i mulini a vento europei per le macine per triturare i cereali, oppure ancora i mulini usati dagli olandesi per drenare i polder e rubare un po' di terra al mare per viverci. Nessuno si è mai lamentato per l'estetica. Anzi! Oggi sono considerate mete turistiche: penso ai mulini di Fuerteventura, adibiti ad alberghi, ai mulini a vento olandesi ancora funzionanti, in cui alcuni locali sono adibiti a bed and breakfast (e sono pure cari, con prezzo camera a partire da 250 €), ai mulini delle isole greche, Samos, Santorini.
Nell'articolo di Repubblica.it, c'è un aspetto interessante: molte di queste "venturbine" di Samso sono di proprietà dei residenti, i quali possono salirci e entrare nella sala macchina delle turbine e salire ancora per ammirare il paesaggio sull'isola di Samso. Possono essere tranquillamente considerati punti panoramici, quindi con connotazione turistica e, come dice l'articolo, mostrando "un equilibrio ideale fra canneti e campi da minigolf, fragoleti e bancomat".
Un aspetto che ci dovrebbe far riflettere è che in 10 anni si possono cambiare abitudini energetiche, stile di vita e correggere leggermente il concetto di impatto ambientale, come hanno fatto gli stessi abitanti di Samso (alla fine degli anni 90 qui importavano ancora energia prodotta dal carbone; nel 2003 hanno raggiunto l'autosufficienza energetica e dal 2005 Samso restituisce alla Danimarca elettricità prodotta dal vento e dal sole). In poche parole ci guadagnano e non poco e adesso stanno facendo diventare l'isola un paradiso sostenibile, magari tra qualche anno venderanno il pernottamento in qualche locale macchine di una venturbina a qualche turista italiano "all'avanguardia" per 400 € a camera (speriamo sia compresa anche la prima colazione con i buoni biscottini burrosi danesi). Vogliono importare auto elettriche, sfruttare le onde del mare, far crescere il riuso, vivere di raccolti e turismo leggero; spero non stiano esagerando!
Ecco, il segreto sta in tutto questo: far diventare qualcosa che potrebbe essere "esteticamente brutto", in qualcosa di turisticamente richiesto e quindi apprezzato che, a maggior ragione, produce profitto; sono sicuro che gli ambientalisti puri e Vittorio Sgarbi non li considererebbero più l'ultimo insulto alla bellezza e con loro molte altre persone. I veri imprenditori sono loro, gli abitanti di quest'isola. Oggi leggo sul quotidiano la Provincia di Cremona che Marcegaglia ha inaugurato il mega impianto fotovoltaico sul tetto dei suoi capannoni a Casalmaggiore per una superficie di 40mila mq. Che sia la volta buona?
In ultimo vediamo i vantaggi: produzione energia gratis dopo aver ammortizzato le spese di istallazione (costo di installazione relativamente basso, circa 1,5€ per Watt), incentivi statali, guadagni relativi alla vendita di energia, potenziali guadagni turistici, ecc .... e dimenticavo inquinamento zero, ma questo non conta, è superfluo e secondario!?!Sigh!
Giustamente i più acuti potrebbero obbiettare che il l'energia eolica ha una natura intermittente. Ma questo non ha scoraggiato i danesi che a maggio del 2007 hanno costruito la prima centrale europea a eolico-idrogeno. Infatti attraverso l'elettrolisi dell'acqua si può ricavare l'idrogeno che è susseguentemente usato a generare elettricità quando la domanda d'energia non può essere sostenuta solo dal vento. L'energia immagazzinata nell'idrogeno verrà convertita in energia elettrica attraverso celle a combustibile o con un motore a combustione collegato a un generatore elettrico.
Infine voglio concludere questo post con una frase di un filosofo danese (S. Kierkegaard) che ha allietato (poco) le ore di filosofia in quarta liceo: "Esistere significa "poter scegliere"; anzi, essere possibilità. Ma ciò non costituisce la ricchezza, bensí la miseria dell'uomo. La sua libertà di scelta non rappresenta la sua grandezza, ma il suo permanente dramma. Infatti egli si trova sempre di fronte all'alternativa di una "possibilità che sí" e di una "possibilità che no" senza possedere alcun criterio di scelta. E brancola nel buio, in una posizione instabile, nella permanente indecisione, senza riuscire ad orientare la propria vita, intenzionalmente, in un senso o nell'altro".
I danesi, e per fortuna con loro molti altri, stanno dimostrando proprio il contrario.

A.A.

sabato 27 giugno 2009

Ci risiamo, anzi non ci siamo!

Ci risiamo, ancora una volta i "nordici" sono diversi. E noi dove siamo. Mi spiego: è stato istituito dalla Commissione Europea il premio l’European Green Capital Award, riguardante la migliore città in tema di ambiente e sviluppo sostenibile. La prima città risultata migliore è stata la capitale della Svezia. Stoccolma è risultata la migliore del vecchio continente in quanto ha dedicato particolare impegno all'ambiente urbano, mostrando inoltre un continuo miglioramento dello sviluppo sostenibile.
Alcuni criteri di giudizio sono i seguenti: il contributo locale al cambiamento climatico, l’accessibilità delle aree verdi al pubblico, la qualità dell’aria, l’inquinamento acustico, la produzione e la gestione dei rifiuti, il trattamento delle acque reflue, la gestione ambientale da parte delle autorità locali e l’uso sostenibile del paesaggio. Pare che Stoccolma dagli anni '90 ad oggi abbia diminuito le emissioni di anidride carbonica del 25% per abitante e per il 2050 si è fissata il traguardo di diventare completamente indipendente da fonti di energia di origine fossile. Ok, si saranno impegnati maggiormente delle altre città candidate, complimenti a loro!
Controllando casualmente i finalisti noto le seguenti città europee: Amsterdam, Bristol, Copenaghen, Friburgo, Amburgo, Monaco, Oslo e appunto Stoccolma. Di città italiano nemmeno una. Pace.
A questo punto per oziosa curiosità, cerco l'elenco delle città candidate che avevano partecipato a questo riconoscimento, in quanto in possesso di determinati requisiti di carattere ovviamente ambientale e sostenibile e con curioso stupore campanilistico noto che di città italiane non ce n'è nemmeno una! Ci sono città francesi, spagnole, tedesche, polacche, inglesi, finlandesi e addirittura una città rumena!
E mentre i governanti italiani e gli industriali bisticciano con il protocollo di Kyoto, a quanto pare le nostre città sono ferme e difficilmente "sostenibili" e a Cluj-Napoca (che non so nemmeno dov'è) si vive meglio che a Milano, Torino, Roma, Napoli o Cremona! Non dico di stare al livello della Svezia ma almeno a quello di Cluj-Napoca. Forse noi italiani abbiamo sicuramente cose più importati a cui pensare: digitale terrestre, la quarta corsia autostradale, l'expo, le veline, la prova costume....
Chissà magari la riscossa della sostenibilità italiana potrebbe partire proprio dalle piccole città di provincia, magari da Cremona... naturalmente inceneritori e raffinerie permettendo!?!


mercoledì 17 giugno 2009

La speranza e il cambiamento

... come dice il presidente Obama - mi dichiara con tono ispirato il presidente Eric Larson - dobbiamo scommettere sulla speranza e sul cambiamento. Sono andato in giro per intercettare le novità: ho visitato fattorie del vento e fabbriche di pannelli solari; per questo abbiamo aperto i corsi sulle energie rinnovabili; poi ho studiato tutti i nuovi business agricoli e ci siamo specializzati anche in questo. Ora l'America comincia a prendere coscienza che esiste un cibo più sano e sicuro e la possibilità di un'energia pulità e va in quella direzione. E noi là vogliamo farci trovare. Il futuro della nostra comunità sarà fatto di tanti piccoli e medi lavori che tutti insieme sostituiranno quella che è stata la General Motors. Ma dovranno essere di qualità, specializzati, e avranno bisogno di studi e preparazione...

Tratto da "La fortuna non esiste" di M. Calabresi.

Penso a queste parole, alla nostra Italia e alla loro America, penso alle parole di un uom
o di colore ha cui loro hanno dato fiducia: "hope and change". Penso alla FIAT che va in America ad offrire progresso e tecnologia, e mi domando: da dove è partita?
E' partita dall'Italia, o almeno così spero, è partita da ogni piccolo lavoratore italiano del secondo dopoguerra, da chi con gli avanzi di lamiera bellica ha inventato la vespa, da mio papà meccanico FIAT a vent'anni negli anni 60', da chi sognava di spostarsi in auto senza spendere troppo, da chi sognava di parcheggiare la macchina in 4 m di lunghezza, da chi andava in vacanza sulla riviera romagnola con il "131" e riusciva a far studiare i propri figli fino all'università, facendoli diventare medici, architetti, periti, ingegneri etc (magari tra questi c'è chi ha inventato le auto natural power che ora interessano tanto agli americani), e intanto riusciva anche a pagarsi la pensione; e adesso che possiamo sbarcare in USA con questo bagaglio di esperienza e tecnologia (e non come clandestini o immigrati scomodi da piazzare), sono sempre convinto delle contraddizione della specie umana. La FIAT va in America a produrre auto altamente tecnologiche e a basso impatto ambientale finanziata dallo stato americano, mentre in Italia il Sole è meno caldo che in Germania, e se chiedo la detrazione fiscale perchè ho istallato una pompa di calore di classe A a supporto dell'impianto di riscaldamento casalingo, posso forse detrarre il 36% del suo valore dalle imposte in 10 anni perchè.... la legge non è al passo con i tempi.
In America per risolvere la crisi, parlano di progresso, di cambiamento, di fotovoltaico, di geotermico, di eolico, di energia pulita, di sostenibilità...noi siamo fermi ad autoconvincerci che il meglio assoluto non è altro che il nucleare!....sarà sicuramente giusto così, ma spero che il cambiamento non stia solamente nel perseverare in qualcosa che molto probabilmente sembra superato dal progresso. Se qualcuno ha voglia di spiegarmi che significa "speranza e cambiamento" e che significa per noi "progresso" è ben accetto. Mi auguro una cosa sola: quando Qualcuno un giorno avrà il potere di fare l'appello per vedere chi avrà fatto bene o male, perchè ogni proroga sarà scaduta e inutile, ogni energia che "Gaia" ci regalava sarà esaurita, e potremo campare solo per quello che avremo inventato, spero di essere insieme a questo Eric Larson perchè io voglio avere coscienza che esiste un cibo più sano e sicuro, e la possibilità di un'energia pulità.
Noi dovremmo saperlo già!
A.A.

venerdì 12 giugno 2009

Gaia, o quello che resta del pianeta che vive.


La teoria di GAIA : A New Look at Life on Earth, ormai ha compiuto 30 anni. Il suo pensatore fu un certo James Lovelok; ebbe questa fenomenale intuizione di considerare il pianeta Terra un'entità vivente basandosi sul fatto che gli oceani, l'atmosfera, lacrosta terrestre e tutte le altre componenti del pianeta terra si mantengano in condizioni ottimali alla presenza ed alla sopravvivenza della vita proprio grazie al "consapevole" comportamento di tutti gli organismi viventi. Questa teoria sostiene inoltre che la Terra (Gaia) se dovesse surriscldarsi, reagirà provocando una nuova era glaciale.
L'uomo.
L'uomo sulla terra ci vive, ci lavora, ma a volte non si rende conte effettivamente di quello che fa e di cosa vuole fare. L'uomo incarna in se la contraddizione: pensiamo al nostro Paese, il governo se da un lato si dichiara con un documento al Senato contro il cambiamento climatico di origine antropica, contemporaneamente porta alla G8 di Siracusa un documento in cui si afferma che la responsabilità è invece delle attività umane. Siamo un paese originale che dopo un referendum, vuole tornare al nucleare, dove nemmeno gli USA lo considerano fonte energetica del futuro!
Poco tempo fa ho tenuto una lezione sui terremoti. Mentre spiegavo l'utilizzo e il significato della Scala Richter, mi sono reso conto di una aspetto molto interessante: la Magnitudo 12, ovvero il grado più alto ipotizzabile di questa scala, mutandum mutandis, è paragonabile allo sprigionamento di energia dall'esplosione di 160000 miliardi di tonnallate di dinamite, è come ipoteticamente una faglia tagliasse a metà la Terra.
Eppure non è altro che l'energia solare ricevuta dal nostro Pianeta (Gaia) durante un solo giorno, praticamente a "fondo perduto". Quando tutte le fonti fossili (compresi i minerali pesanti o leggeri utili per i processi nucleari...fusione e fissione) saranno esaurite ( e prima o poi succederà!) allora ci renderemo realmente conto di ciò che abbiamo veramente ignorato per molti anni!

A.A.

giovedì 11 giugno 2009

Elezioni giugno 2009


Oggi mi soffermo su un argomento molto attuale: la recente tornata elettorale. Premetto che sono andato a votare, quindi avevo delle aspettative, ma non voglio esprimermi sui risultati. Voglio solo soffermarmi su un aspetto che mi ha colpito a livello europeo: il Partito Pirata svedese avrà un seggio (forse due). Le elezioni europee regalano una "sorpresa" (o presunta tale) dalla Svezia. Il Parlamento Europeo ospiterà per la prima volta un rappresentante del Partito Pirata.
Questa formazione politica ha come obbiettivo la libertà di stampa su internet, a favore di una modifica alle attuali leggi sul copyright e della liberalizzazione del file sharing on line.
Ho letto su alcuni siti che questo risultato dimostra che il popolo di internet vuole una sua rappresentanza anche nelle istituzioni. La mia domanda però è la segunete: in Italia chi è che rappresenta il popolo di internet? chi ha una connessione alla rete e la usa, oppure chi ce l'ha e non la usa, oppure chi vorrebbe usarla e non ce l'ha?..oppure chi ce l'ha, la usa e .... non vive in Italia?!?
Morale: l'Italia non è la Svezia.
Riflessione: qualsiasi restrizione nel bene o nel male delle potenzialità di scambio di informazioni-opinioni-files-condivisione libera....di internet fino ad ora non ha portato nessun risultato, è come una pentola a pressione con una valvola troppo piccola di sfogo, rischia sempre di esplodere!
A.A.

martedì 9 giugno 2009

perchè un blog


Ho deciso di aprire questo blog, in stretta sinergia con il mio sito (www.geopadus.it) non per una particolare ragione; mi ha colpito una frase trovata su wikipedia alla definizione appunto di blog che qui riporto:
"...Tramite il blog si viene in contatto con persone lontane fisicamente ma spesso vicine alle proprie idee e ai propri punti di vista. Con esse si condividono i pensieri, le riflessioni su diverse situazioni poiché raramente si tratta di siti monotematici. Si può esprimere la propria creatività liberamente, interagendo in modo diretto con gli altri blogger...."

Questa frase mi ha aperto il cuore...pensare che si possa interagire con qualcuno che magari sta a Nuuk in Groenlandia e condividere idee comuni mi sembra una cosa meravigliosa, una forma di libertà intesa come partecipazione: io sono libero di condividere un'idea e non un'altra pechè sono libero di pensare e di aggregregarmi in qualche modo con chi la pensa come me, senza chiudere le possibilità di confronto con chi ha altre idee.
Importante che tutto venga messo sullo stesso piano.
A.A.