venerdì 31 luglio 2009


"......con l'arrivo di Dean Moriartry ebbe inizio quella parte della mia vita che si potrebbe chiamare la mia vita lungo la strada.......perché per me l'unica gente possibile sono i pazzi, quelli che sono pazzi di vita, pazzi per parlare, pazzi per essere salvati, vogliosi di ogni cosa allo stesso tempo, quelli che mai sbadigliano o dicono un luogo comune, ma bruciano, bruciano, bruciano, come favolosi fuochi artificiali color giallo che esplodono come ragni attraverso le stelle e nel mezzo si vede la luce azzurra dello scoppio centrale e tutti fanno Oooohhh! " J.K.
Vi ricordate i road movies americani in cui si parte e non si arriva mai?
A me viene subito in mente Easy Rider - l'eterna fuga dalla realtà, oppure Duel - la lotta continua tra automobile e camion, il più recente Sideways (anche per chi apprezza il vino!), fino ad arrivare ai films italiani come lo strepitoso Il Sorpasso, Marrakech Express, Turnè , senza dimenticare i films spensierati di AldoGiovannieGiacomo.
In questi films si parla del periodo della vita lungo la strada. Tutti bene o male ce l'abbiamo avuto, e molti se ne sono innamorati, e dopo, quando quel tempo è passato, non ne possono fare più a meno, e lo ricercano in continuazione, magari fermi ad un semaforo andando a lavoro, guardano l'asfalto in terra e scorgendo tutti i sassolini che lo compongono, come una volta quando con un Ford giallo del '72 si attraversava l'Europa da nord a sud, e ci si fermava a bere alle piazzole delle autostrade sedendosi sui cordoli del parcheggio, toccando con le mani l'asfalto e appunto i sassolini che lo fanno più resistente al passaggio delle gomme, con quelle gomme con cui oggi si può produrre energia senza che ce ne accorgiamo.
Gli americani ne hanno pensata ancora una nuova: vogliono raccogliere energia sotto l'asfalto; è questo il progetto che si vuole portare avanti sulla mitica Route 66, che in USA hanno già battezzato la greenroadway, con un sistema brevettato da due inventori, Gene Fein ed Ed Merritt, che mira a sfruttare l’enorme potenziale energetico di autostrade, strade e ferrovie degli Stati Uniti, installando sul loro percorso centinaia e centinaia di pannelli solari, turbine eoliche, impianti geotermici, colonnine di ricarica per veicoli elettrici, collegati a una “smart grid” per alimentare le utenze nei pressi dell’autostrada. Inoltre cercheranno di recuperare l'energia prodotta dal passaggio delle automobili, attraverso generatori piazzati sotto l'asfalto!
La Route 66 è stata tolta dal sistema delle highway nel 1985, andava da Chicago a Los Angeles, quasi 4000 km; da adesso, quando si penserà a questa "beat road" non sarà solo associata a chilometri, alcol, sesso fugace, riflessioni, incontri, scoperta e libertà, ma anche a ecologia naturalmente sempre...sognando California!!!............................e allora vai con i Dik-Dik (e qui dovrebbe iniziare la musica!!).
BUONE FERIE E BUON VIAGGIO, ma poca macchina, in Italia non ci sono ancora le green road!

A.A.

mercoledì 15 luglio 2009

Dolomiti, unesco e Italia

Il 27 giugno 2009 sono stati iscritti 13 nuovi siti nella lista del patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Tra questi una delle meraviglie del paesaggio e della geologia ed uno straordinario esempio di integrazione uomo-ambiente: le Dolomiti, inserite nel patrimonio universale naturale perche' il Bene soddisfa i criteri di bellezza paesaggistica e di valore geomorfologico. I siti interessati vanno dalle Dolomiti di Brenta, le più occidentali, al gruppo formato dal Catinaccio e dal Latemar, a cavallo fra Alto Adige e Trentino; dalle Dolomiti di Sesto alle Pale di San Martino, dal massiccio della Marmolada al gruppo formato da Pelmo e Croda da Lago, per arrivare alle Dolomiti Friulane, le più orientali di tutte. Tra i criteri possibili stabiliti dall'Unesco per definire un bene Patrimonio dell'umanità dunque le Dolomiti ne soddisfano due: il settimo, quello su fenomeni naturali superlativi o bellezza naturale o importanza estetica, e l'ottavo, cioè quello riguardante la storia della Terra, le caratteristiche e i processi geologici e geomorfologici. Per il primo criterio in questione l'Unesco ha ritenuto giustamente che le Dolomiti lo soddisfino perché sono da tutti considerate tra i più attraenti paesaggi montani al mondo. La loro bellezza intrinseca deriva da una varietà di forme verticali spettacolari, come pinnacoli, guglie e torri, in contrasto con superfici orizzontali tra cui cenge, balze e altipiani, il tutto emergente all'improvviso da estesi giacimenti detritici o da dolci colline. Una grande diversità di colori è data dai contrasti tra le spoglie e pallide rocce e dalle foreste e i prati sottostanti. Le montagne risaltano come guglie, alcune isolate, altre unite a formare estesi paesaggi. I primi geologi (De Dolomieu, Saussure, Stoppani, Trevisan), del resto, furono catturati innanzitutto dalla bellezza delle montagne e i loro scritti, disegni e fotografie sottolineano il fascino di queste montagne. Per l'altro criterio, le Dolomiti sono di valore internazionale per la geomorfologia. L'area presenta infatti un'ampia gamma di forme rocciose, derivanti da erosione, movimenti tettonici e glaciazioni, e dalla particolare disposizione stratigrafica, rappresentata dall'iterazione di depositi organogeni, derivanti da vecchie piattaforme coralline, depositi bacinali terrigeni, intrusioni ignee e depositi di mare aperto (pelagici). La quantità e la concentrazione di una varietà estrema di formazioni calcaree e' straordinaria e comprende alcune delle più' alte pareti calcaree verticali al mondo. I valori geologici sono inoltre d'importanza internazionale e ne sono prova le piattaforme di carbonato del Mesozoico o gli atolli fossilizzati del Permiano-Triassico. Le Dolomiti contengono anche molti settori d'importanza internazionale per la stratigrafia del periodo triassico. I valori scientifici del Bene sono inoltre provati dalla lunga storia di studi e riconoscimenti a livello internazionale. Chi non ha mai visitato gli innumerevoli sentieri del Gruppo del Sella, un atollo fossile esemplare con le generazioni di piattaforme coralline sovrapposte, magari ammirandolo dalle Odle, o dal ghiacciaio della Marmolada, o dalla punta del Sasso Lungo, oppure chi non è stato in ferrata in Brenta, dalla Malga Flavona, al Rif. Tukcet fino al Rif. Alimonta lungo i depositi di Dolomia Principale Triassica.....sono tutti posti da visitare una mecca turistica anche per chi non è appassionato di montagna, ma solo di "ambiente".
Ora però bisogna mantenere questo titolo e ricordare anche a chi ci abita che sono patrimonio dell'umanità, cioè di tutti quelli che vogliono visitarle e apprezzarle per ciò che sono veramente, magari faticando un po' per raggiungerle, quindi non sono prerogativa di chi ci vive e vuole solo sfruttarle economicamente e turisticamente. Mi è capitato personalmente in Dolomiti di Brenta, al Passo del Grostè, di vedere asportato pezzi di versante solamente per creare qualche pista da sci in più all'arrivo dell'ovovia oltre a quelle già presenti. Spero che d'ora in poi questi interventi vengano limitati, ricordando che il patrimonio è dell'Umanità e non solo degli operatori turistici, e ora bisogna mantenerlo!
A.A.


domenica 12 luglio 2009

G8 e nucleare

Finalmente il Senato ha approvato il ddl n. 1195-B relativo allo sviluppo delle imprese e di energia, che contiene le disposizioni per la realizzazione di impianti di produzione di energia nucleare. Entro sei mesi dall'entrata in vigore della legge, il Governo individuerà i siti delle centrali e degli impianti di stoccaggio dei rifiuti radioattivi. Sono previste misure (a dire di molti "palliative") compensative alle popolazioni interessate dalle centrali.
Vediamo come hanno votato le forze politiche:
- A favore: UDC, SVP e Aut, malgrado alcune perplessità sulle norme relative al nucleare. A favore anche la Lega Nord, che ha sottolineato come il provvedimento esplicherà effetti positivi in tempi medio-lunghi ma che già nell'immediato costituisce la base per il superamento della crisi in atto. Naturalmente secondo il PdL il provvedimento rappresenta una svolta radicale per la politica energetica nazionale, tutto a vantaggio delle imprese, oggi gravate da alti costi energetici, e del Paese, condizionato dalla forte dipendenza energetica dall’estero; ciò grazie alla decisa scelta nucleare, operata nel rispetto dell'ambiente (così sostine il PdL), delle norme di sicurezza e della qualità del servizio per i cittadini.
- Contrari: IdV secondo cui la politica energetica del Governo si riduce alla scelta nucleare, con forti limiti in tema di localizzazione degli impianti e di stoccaggio dei rifiuti radioattivi. Il PD ha votato contro perché in campo energetico ci si limita alla decisione di acquisire nuove centrali nucleari, ma manca una vera politica nucleare con il necessario corredo di interventi in tema di ricerca, di politica ambientale, di ricaduta industriale.
Le regioni Toscana, Piemonte, Emilia Romagna, Basilicata, Puglia, Valle d'Aosta, Campania, Sardegna hanno già manifestato la loro contrarietà. Speriamo che non se ne aggiungano altre, altrimenti poi ci ritroveremo la Lombardia e il Veneto piena di centrali, che naturalmente per esigenze tecniche saranno localizzate lungo il Po.

Una "battutaccia" che girava in rete in questi giorni in riferimento al G8, era che il più realista, considerando la crisi economica globale, e più solidale con la situazione dei terremotati in Abruzzo è stato il leader della Libia Geddafi, che come sempre ha preteso di dormire in tenda anche all'Aquila! Chissà se la sua tenda era come quella dei terremotati. E mentre il Papa giustamente avverte di non tollerare più le ingiustizie nel mondo dopo l'incontro con il presidente americano, è notizia di qualche ora fa che il Vaticano avverte di essere umili verso la scienza e di non fare come con Galileo; poco dopo però il pontefice all'Angelus invita a rifiutare l'assolutismo della tecnica....forse si riferivano a topo galileo?!?
A.A.

venerdì 3 luglio 2009

Il vento a Samso

Oggi la Repubblica.it pubblica il seguente articolo: Vento, sole, e olio di canola, Samso è l'isola a emissioni zero.
Un ennesimo esempio di quanto l'ambiente ci regale e di come potremmo sfruttarlo. Stiamo parlando di energia eolica e del suo intelligente utilizzo in un'isola danese: Samso. La storia del vento e del suo utilizzo ha radici abbastanza datate; pensando a questo argomento mi vengono in mente i mulini a vento del far west che si vedevano spesso nei films wester, vicino alle stazioni ferroviarie utilizzate per pompare acqua per le ricariche delle locomotive, i mulini a vento europei per le macine per triturare i cereali, oppure ancora i mulini usati dagli olandesi per drenare i polder e rubare un po' di terra al mare per viverci. Nessuno si è mai lamentato per l'estetica. Anzi! Oggi sono considerate mete turistiche: penso ai mulini di Fuerteventura, adibiti ad alberghi, ai mulini a vento olandesi ancora funzionanti, in cui alcuni locali sono adibiti a bed and breakfast (e sono pure cari, con prezzo camera a partire da 250 €), ai mulini delle isole greche, Samos, Santorini.
Nell'articolo di Repubblica.it, c'è un aspetto interessante: molte di queste "venturbine" di Samso sono di proprietà dei residenti, i quali possono salirci e entrare nella sala macchina delle turbine e salire ancora per ammirare il paesaggio sull'isola di Samso. Possono essere tranquillamente considerati punti panoramici, quindi con connotazione turistica e, come dice l'articolo, mostrando "un equilibrio ideale fra canneti e campi da minigolf, fragoleti e bancomat".
Un aspetto che ci dovrebbe far riflettere è che in 10 anni si possono cambiare abitudini energetiche, stile di vita e correggere leggermente il concetto di impatto ambientale, come hanno fatto gli stessi abitanti di Samso (alla fine degli anni 90 qui importavano ancora energia prodotta dal carbone; nel 2003 hanno raggiunto l'autosufficienza energetica e dal 2005 Samso restituisce alla Danimarca elettricità prodotta dal vento e dal sole). In poche parole ci guadagnano e non poco e adesso stanno facendo diventare l'isola un paradiso sostenibile, magari tra qualche anno venderanno il pernottamento in qualche locale macchine di una venturbina a qualche turista italiano "all'avanguardia" per 400 € a camera (speriamo sia compresa anche la prima colazione con i buoni biscottini burrosi danesi). Vogliono importare auto elettriche, sfruttare le onde del mare, far crescere il riuso, vivere di raccolti e turismo leggero; spero non stiano esagerando!
Ecco, il segreto sta in tutto questo: far diventare qualcosa che potrebbe essere "esteticamente brutto", in qualcosa di turisticamente richiesto e quindi apprezzato che, a maggior ragione, produce profitto; sono sicuro che gli ambientalisti puri e Vittorio Sgarbi non li considererebbero più l'ultimo insulto alla bellezza e con loro molte altre persone. I veri imprenditori sono loro, gli abitanti di quest'isola. Oggi leggo sul quotidiano la Provincia di Cremona che Marcegaglia ha inaugurato il mega impianto fotovoltaico sul tetto dei suoi capannoni a Casalmaggiore per una superficie di 40mila mq. Che sia la volta buona?
In ultimo vediamo i vantaggi: produzione energia gratis dopo aver ammortizzato le spese di istallazione (costo di installazione relativamente basso, circa 1,5€ per Watt), incentivi statali, guadagni relativi alla vendita di energia, potenziali guadagni turistici, ecc .... e dimenticavo inquinamento zero, ma questo non conta, è superfluo e secondario!?!Sigh!
Giustamente i più acuti potrebbero obbiettare che il l'energia eolica ha una natura intermittente. Ma questo non ha scoraggiato i danesi che a maggio del 2007 hanno costruito la prima centrale europea a eolico-idrogeno. Infatti attraverso l'elettrolisi dell'acqua si può ricavare l'idrogeno che è susseguentemente usato a generare elettricità quando la domanda d'energia non può essere sostenuta solo dal vento. L'energia immagazzinata nell'idrogeno verrà convertita in energia elettrica attraverso celle a combustibile o con un motore a combustione collegato a un generatore elettrico.
Infine voglio concludere questo post con una frase di un filosofo danese (S. Kierkegaard) che ha allietato (poco) le ore di filosofia in quarta liceo: "Esistere significa "poter scegliere"; anzi, essere possibilità. Ma ciò non costituisce la ricchezza, bensí la miseria dell'uomo. La sua libertà di scelta non rappresenta la sua grandezza, ma il suo permanente dramma. Infatti egli si trova sempre di fronte all'alternativa di una "possibilità che sí" e di una "possibilità che no" senza possedere alcun criterio di scelta. E brancola nel buio, in una posizione instabile, nella permanente indecisione, senza riuscire ad orientare la propria vita, intenzionalmente, in un senso o nell'altro".
I danesi, e per fortuna con loro molti altri, stanno dimostrando proprio il contrario.

A.A.