venerdì 3 luglio 2009

Il vento a Samso

Oggi la Repubblica.it pubblica il seguente articolo: Vento, sole, e olio di canola, Samso è l'isola a emissioni zero.
Un ennesimo esempio di quanto l'ambiente ci regale e di come potremmo sfruttarlo. Stiamo parlando di energia eolica e del suo intelligente utilizzo in un'isola danese: Samso. La storia del vento e del suo utilizzo ha radici abbastanza datate; pensando a questo argomento mi vengono in mente i mulini a vento del far west che si vedevano spesso nei films wester, vicino alle stazioni ferroviarie utilizzate per pompare acqua per le ricariche delle locomotive, i mulini a vento europei per le macine per triturare i cereali, oppure ancora i mulini usati dagli olandesi per drenare i polder e rubare un po' di terra al mare per viverci. Nessuno si è mai lamentato per l'estetica. Anzi! Oggi sono considerate mete turistiche: penso ai mulini di Fuerteventura, adibiti ad alberghi, ai mulini a vento olandesi ancora funzionanti, in cui alcuni locali sono adibiti a bed and breakfast (e sono pure cari, con prezzo camera a partire da 250 €), ai mulini delle isole greche, Samos, Santorini.
Nell'articolo di Repubblica.it, c'è un aspetto interessante: molte di queste "venturbine" di Samso sono di proprietà dei residenti, i quali possono salirci e entrare nella sala macchina delle turbine e salire ancora per ammirare il paesaggio sull'isola di Samso. Possono essere tranquillamente considerati punti panoramici, quindi con connotazione turistica e, come dice l'articolo, mostrando "un equilibrio ideale fra canneti e campi da minigolf, fragoleti e bancomat".
Un aspetto che ci dovrebbe far riflettere è che in 10 anni si possono cambiare abitudini energetiche, stile di vita e correggere leggermente il concetto di impatto ambientale, come hanno fatto gli stessi abitanti di Samso (alla fine degli anni 90 qui importavano ancora energia prodotta dal carbone; nel 2003 hanno raggiunto l'autosufficienza energetica e dal 2005 Samso restituisce alla Danimarca elettricità prodotta dal vento e dal sole). In poche parole ci guadagnano e non poco e adesso stanno facendo diventare l'isola un paradiso sostenibile, magari tra qualche anno venderanno il pernottamento in qualche locale macchine di una venturbina a qualche turista italiano "all'avanguardia" per 400 € a camera (speriamo sia compresa anche la prima colazione con i buoni biscottini burrosi danesi). Vogliono importare auto elettriche, sfruttare le onde del mare, far crescere il riuso, vivere di raccolti e turismo leggero; spero non stiano esagerando!
Ecco, il segreto sta in tutto questo: far diventare qualcosa che potrebbe essere "esteticamente brutto", in qualcosa di turisticamente richiesto e quindi apprezzato che, a maggior ragione, produce profitto; sono sicuro che gli ambientalisti puri e Vittorio Sgarbi non li considererebbero più l'ultimo insulto alla bellezza e con loro molte altre persone. I veri imprenditori sono loro, gli abitanti di quest'isola. Oggi leggo sul quotidiano la Provincia di Cremona che Marcegaglia ha inaugurato il mega impianto fotovoltaico sul tetto dei suoi capannoni a Casalmaggiore per una superficie di 40mila mq. Che sia la volta buona?
In ultimo vediamo i vantaggi: produzione energia gratis dopo aver ammortizzato le spese di istallazione (costo di installazione relativamente basso, circa 1,5€ per Watt), incentivi statali, guadagni relativi alla vendita di energia, potenziali guadagni turistici, ecc .... e dimenticavo inquinamento zero, ma questo non conta, è superfluo e secondario!?!Sigh!
Giustamente i più acuti potrebbero obbiettare che il l'energia eolica ha una natura intermittente. Ma questo non ha scoraggiato i danesi che a maggio del 2007 hanno costruito la prima centrale europea a eolico-idrogeno. Infatti attraverso l'elettrolisi dell'acqua si può ricavare l'idrogeno che è susseguentemente usato a generare elettricità quando la domanda d'energia non può essere sostenuta solo dal vento. L'energia immagazzinata nell'idrogeno verrà convertita in energia elettrica attraverso celle a combustibile o con un motore a combustione collegato a un generatore elettrico.
Infine voglio concludere questo post con una frase di un filosofo danese (S. Kierkegaard) che ha allietato (poco) le ore di filosofia in quarta liceo: "Esistere significa "poter scegliere"; anzi, essere possibilità. Ma ciò non costituisce la ricchezza, bensí la miseria dell'uomo. La sua libertà di scelta non rappresenta la sua grandezza, ma il suo permanente dramma. Infatti egli si trova sempre di fronte all'alternativa di una "possibilità che sí" e di una "possibilità che no" senza possedere alcun criterio di scelta. E brancola nel buio, in una posizione instabile, nella permanente indecisione, senza riuscire ad orientare la propria vita, intenzionalmente, in un senso o nell'altro".
I danesi, e per fortuna con loro molti altri, stanno dimostrando proprio il contrario.

A.A.

Nessun commento:

Posta un commento